Blog e Diritto di replica

Nei commenti a questo post, Flaviano solleva un interessante punto che val la pena di sottolineare e su cui mi piacerebbe sentire più pareri. Dice Effe:

Tu affermi

“questo è il mio spazio personale, casa mia, e qui nessuno “ha diritto” a niente”.

Ecco, su questo mi piacerebbe riflettere.

Io ritengo che il blog sia un generatore automatico di diritti (diritto all’espressione e alla comunicazione).

E’ incondizionato il diritto (entro i limiti ovvi) di chi gestisce il blog, ma lo è anche il diritto di replica di chi, eventualmente, dall’autore di quel blog viene tirato in causa.

Mi pare improprio dire: Se vuoi replicare all’attacco di un blog, apriti un blog.

Sarebbe come suggerire, dire, a chi viene criticato da un giornale: Pubblica anche tu un giornale (il paragone non implica ovviamente considerazioni operative o economiche, ma solo questioni di principio)

Il mio parere, riassumendo, è che il diritto di replica nasca precisamente da considerazioni economiche, laddove il giornale ha più potere rispetto al lettore, laddove non sia possibile “farsi il proprio Corriere della Sera” per rispondere alle opinioni del Corriere con altrettanta visibilità. Hai quindi diritto alla replica proprio perché hai diritto ad una visibilità uguale, che solo il giornale medesimo ti può dare.

Ma poichè qui siamo alle prese con il blog, un mezzo di comunicazione a costo zero e senza barriere d’ingresso, niente e nessuno vieta a una eventuale controparte di adottare lo stesso strumento, e di ribattere colpo su colpo se lo desidera.

Facciamo un esempio: Tizio fa volantinaggio Prodiano alle primarie. I Bertinottiani pretenderanno l’aggiunta di una postilla rifondarola sul volantino Prodiano, o faranno contro-volantinaggio?

Dimmi tu.