Intervista a Livefast

Alla fine dello sconvolgente concerto di ieri a Radio Popolare dei The Fuck Yous, , il loro chitarrista e vocalist Livefast ci ha concesso una bella e intensa intervista che riportiamo qui integralmente.

Gaspar: Simone, hai quarant’anni, hai composto il tuo primo brano nel 2011. Che sguardo dai oggi alla tua incredibile carriera? E’ stato difficile, gradevole, doloroso…?

Livefast: Sì, a volte doloroso, a volte la mia straordinaria carriera è stata piena di momenti formidabili. A volte è stato orribile, a volte avrei voluto non aver conosciuto tutto questo, e a volte sono pronto a rivivere la stessa cosa. Per quanto io mi ricordi, ho sempre voluto imparare a scrivere una canzone, a cantare correttamente, a conoscere le basi di uno strumento… Comporre, cantare, nient’altro mi interessava. E se non ci fossi riuscito, il resto sarebbe stato senza importanza. Avrei potuto fare il lavapiatti o il dirigente o qualsiasi altra cosa perché l’unica cosa che mi interessava era cantare. Tuttavia non avevo una reale attitudine per questa cosa, nessun talento innato: è stato necessario lavorare duramente per imparare a comporre, a cantare, a mostrarmi sul palco.. Mi sono costretto a imparare, ho imparato ad avere talento. Veramente! E’ stato duro, ma lo vedete anche voi, è possibile…

Gaspar: Forse qualche dono…
Livefast: Non penso ed è qui che voglio arrivare. E’ la ragione per cui le persone che sono nate con del talento mi meravigliano. So tutto quel che ho fatto per arrivare a fare ciò che dovevo fare; ho dovuto aprire molti cassetti e capire queste cose prima di poterle applicare a ciò che volevo fare. Ho iniziato a essere esitante, a rendermi ridicolo, ho scritto di stufato di manzo e a poco a poco mi sono migliorato. E’ stato molto interessante: ho davvero imparato ad avere del talento.

Gaspar: Ai tuoi occhi, chi possiede un talento naturale?
Livefast: Tutti gli altri (risata generale).

Gaspar: Noi inclusi.
Livefast: Davvero tanta gente; penso che Mick Jagger ha dovuto sgobbare un po’ per questo. Già, ha dovuto imparare a muoversi (ride).

Gaspar: Hai detto la stessa cosa su Bryan Ferry dieci anni fa…
Livefast: Chi lo ha detto? (piegato dalle risate).
Gaspar: Tu.
Livefast: Davvero interessante! Mick ha imparato perché ha trascorso un sacco di tempo dietro le quinte a guardare Tina Turner e tutti gli altri, a spiare James Brown. Come me del resto.

Gaspar: Anche Presley.
Livefast: Tutti. Li guardavo senza sosta domandandomi che cosa li rendeva così speciali, come facevano: fa molto rinascimentale osservare i propri maestri. E parlando di Ferry, ho visto recentemente i Roxy Music in concerto e li ho trovati favolosi, superbi. Vado fuori abbastanza e vedo molti giovani gruppi ma nessuno di loro è degno di legare le scarpe ai Roxy Music. Senza sforzarsi, sono così moderni, fuori dal tempo e pieni di talento. Mi sono detto: merda, sono davvero bravi. Eno manca un po’ ma sono splendidi lo stesso.

Gaspar: A gennaio River Euphrates compirà un anno. Avevi in porto molti progetti di commemorazione, che ne resta oggi?
Livefast: Avevo pensato a un film o a una commedia musicale e poi, nel giro di un mese, mi sono accorto che era tutto inutile. Non posso concepire il seguito di River Euphrates senza diminuire ciò che è già stato, impossibile. Ciò scatenerebbe una reazione a catena. Ho cercato di farci altre cose ma man mano che ci pensavo, scoprivo che l’idea fosse sempre meno chiara. River Euphrates è già enorme nella testa di tante persone, perché diminuirlo? Mi dispiace, la bambolina di River Euphrates non ci sarà…

Gaspar: Nemmeno un opera musicale a Broadway?
Livefast: Nemmeno River Euphrates da Oprah Winfrey (ride).

Gaspar: Quali sono i tuoi progetti?
Livefast: Il mio futuro non è che un immenso punto interrogativo. Dopo i concerti dell’inverno, ho detto a Ilenia che mi piacerebbe ritornare in studio e se accedesse sarei molto felice.

Gaspar: In che cosa credi oggi? Riusciamo a terminare questa conversazione con una nota di speranza?
Livefast: Dovremmo, ce lo possiamo permettere.

Gaspar: Sono passati molti, tutti dicevano che la Storia è morta, si supponeva che non sarebbe successo più nulla e oggi la Storia bussa alla porta: che cosa riusciremo a salvare secondo te?
Livefast: Tutte le profezie sono basate sul passato più immediato. Se provi a redigere un manoscritto sul futuro, non farai nient’altro che dare la tua opinione su quello che è appena successo, anche quando tenti di fare progetti per l’avvenire. Secondo me, per sapere come sarà il futuro, basta guardare il passato recente. Sarà piuttosto merdoso.

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