WiFi, sempli-complicazione

A margine di questa sacrosanta polemica sul WiFi libero poi incatenato e poi liberato ma ancora con vincoli, faccio sommessamente notare che questi nuovi vincoli, se interpretati con un minimo di buon senso, non mi sembrano la fine del mondo.

Il mio router casalingo Netgear N300 mi permette di configurare un secondo punto di accesso WiFi “guest” che accede a internet ma non vede la rete interna. Inoltre mi manda ogni giorno una mail con il log di tutta l’attività del server DHCP in cui vengono registrati data, ora e MAC address di ogni accesso WiFi.

Direi quindi che per la legge sono a posto e posso lasciare la rete “Guest” aperta.

Router Netgear N300

10 risposte a “WiFi, sempli-complicazione”

  1. I log dovrebbero andare su un server ridondato (due server) con dischi in RAID ridondati e cifrati e con accesso regolamentato e loggato…

    1. manchoz, ma quando mai? L’emendamento vuole “il mantenimento di un registro informatico dell’associazione temporanea di tale indirizzo IP al MAC address del terminale utilizzato per l’accesso alla rete internet” ma non dice come. A me una mail di gmail sembra ragionevolmente adeguata allo scopo.

      1. Mi sembra che si parli comunque un trattamento di dati personali (all’articolo 2 dell’emendamento) e quindi dovrebbe rientrare nella casistica della legge 196 (privacy), da cui le modalità di trattamento che indicavo.

        1. spero tu concordi sul fatto che i server di gmail siano ridondati quanto basta 🙂

          1. Quelli di gmail si (forse). Ma gli altri? Se cancello le email per sbaglio? Se dici alla Polizia Postale “i log ce li ha google” secondo te che dicono?

          2. e se arriva un incendio? un alluvione? le cavallette? i marziani? dicevo nel post “con un minimo di buon senso”

          3. se li mandi a gmail stai comunicando a terzi dati personali senza autorizzazione, devi metterli su un server di cui tu hai il controllo..
            il tuo barista saprebbe farlo ? quanto gli chiedersti per farlo e per andare ogni tanto a verificare che vafa tutto bene ?
            ma il problema non e’ la complessita’ tecnologica, che per te e me non è un ostacolo. è l’inutilità del dato, l’inutilità dell’imposizione; l’idea che si possa raccogliere tutto; l’idea che lo stato ti dica che devi fare una cosa in piu’ e che tu non si alibero di fare come credi
            non è certo una semplificazione.
            p.s. tu sei un gestore di qualcosa ? anche con il log del mac address non saresti in ordine, perchè non riguarda te ma i gestori..

          4. Stefano, per fortuna e grazie all’ottimo lavoro che hai svolto in questi giorni, il problema non si pone più. E fai benissimo a sottolineare l’interpretazione più restrittiva tra tutte quelle possibili, dato che è quella che poi rischia di essere applicata. Ma per accedere alla mia posta occorre la mia password, faccio fatica a vedere la comunicazione a terzi.

  2. tieni conto che telecomitalia ha il 70% del mercato e il router alice non lo prevede…

    1. ok Gianluca, quindi la libreria o il bar che volesse offrire l’accesso WiFi spenderebbe una cinquantina di euro per comprarsi il router giusto: secondo me ce la può fare 🙂

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